Cani e Bambini: consigli per un’intesa spensierata e felice

Cani e Bambini: consigli per un'intesa spensierata e felice

Esiste nell’immaginario collettivo l’idea del bambino che crea con il cane un unione intima e particolare. E’ un binomio che ha come caratteristica il fatto che  entrambi i componenti sono eccezionalmente semplici, spontanei e naturali; così noi pensiamo che non sia necessario alcun accorgimento quando facciamo incontrare e vivere insieme cani e bambini: si capiranno e si ameranno automaticamente perché condividono una sorta di medesima natura. Questa è la favola.

La realtà è un po’ diversa: in molti casi cani e bambini imparano a vivere e a giocare felicemente, spesso crescendo insieme e maturando un rapporto importante. Diverse volte però questa intesa “magica” non riesce a spiccare il volo e si può passare dall’indifferenza a una convivenza disagevole. Alcuni accorgimenti però possono aiutarci a fare vivere a cani e bambini momenti spensierati e felici e a dare a tutta la famiglia la giusta serenità.

 

Cani e bambini: il ruolo della paura

“Dottore, ho paura, Archie ieri ha morso mio figlio mentre giocavano ed io non sono più tranquilla, credo che dovrò trovare un’altra casa per il mio barboncino, anche se la cosa mi strazia”.  

Archie è un simpatico barboncino albicocca maschio di 12 anni, che da tre convive con un bimbo nato da una dinamica coppia di quarantenni. Dalle domande che faccio è evidente che Archie, sempre molto tranquillo e affettuoso, non è mai stato entusiasta di vivere con un bimbo: normalmente cerca di evitarlo, quando il bimbo si avvicina abbassa coda e orecchie e cerca dei posti appartati e se non ha scampo emette piccoli ringhi e tira indietro le orecchie. Questo è il tipico atteggiamento di un cane che ha paura.

Ci sono molti comportamenti che i bambini  assumono e che provocano timore nel cane: strillare  e piangere quando sono molto piccoli, muoversi gattonando per la casa, guardare il cane fisso negli occhi che spesso sono alla stessa altezza, disturbare il suo riposo ed il suo pasto o impossessarsi dei suoi giochi. Il bambino poi tende a non essere ancora perfettamente coordinato  ed i suoi movimenti o  tentativi di accarezzare il cane possono essere maldestri e mettererlo in allarme. Un cane non più giovanissimo, come Archie, potrebbe anche soffrire di malattie che aumentano la sensibilità al dolore, per esempio artrosi o dolori al muso per problemi ai denti.

E’ chiaro che in queste circostanze anche il cane più paziente si mette sulla difensiva e può capitare che, se non riesce ad evitare il contatto, reagisca. L’arrivo di un bambino provoca cambiamenti importanti nella routine quotidiana, cosa che lascia sorpreso il cane che potrebbe far fatica ad abituarsi a odori e suoni inaspettati.

Le attenzioni tendono a cambiare così come il disagio dei proprietari alle prese con i nuovi e gravosi compiti comporta qualche malumore e tensione Spesso tendiamo ad attribuire al cane emozioni tipiche dell’uomo così ci capita di definire come gelosia la conflittualità tra cane e bambino. Potrebbe però semplicemente trattarsi del fatto che quando prendiamo in braccio il nostro bambino e lo coccoliamo diamo un chiaro segnale di essere disponibile alle gratificazioni, ed ecco che quindi il nostro amico a quattro zampe prova a prendersi la sua parte entrando fatalmente in competizione.

Se quindi la tensione sia frutto del tentativo di arrivare per primo alla gratificazione e che quindi sia effettivamente geloso, o che semplicemente non gradisca la presenza di un bambino ancora un po’ goffo non cambia il risultato: il rapporto tra cane e bambino può diventare conflittuale.

 

Vivere insieme

Far vivere insieme cani e bambini felicemente è possibile, basta adottare qualche accorgimento. Il primo, fondamentale è che nessun bambino, soprattutto se ha meno di cinque anni, può essere lasciato solo con un cane. Ci deve essere un adulto, sempre. Questa regola non può mai essere ignorata.  

Per aiutare a far vivere bene insieme   cani e bambini è importante che il cane abbia avuto rapporti con loro durante il periodo critico dello sviluppo, tra le 4 e le 12 settimane di vita, e che nel mesi successivi questo contatto continui. Come abbiamo detto altrove, questo periodo permette al cucciolo di regolarsi su ciò che è normale; quando sarà adulto, se ben socializzato, si adatterà più facilmente al comportamento del bambino; perciò se volete che il rapporto tra cane e bambino sia armonico e sereno cercate di avere rassicurazioni sul fatto che il vostro futuro cane abbia socializzato con i piccoli d’uomo.

Osservare e riconoscere nel cane gli atteggiamenti che fanno riferimento a stress e paura ci aiutano ad intervenire tempestivamente; essere presenti in un ambiente in cui interagiscono cani e bambini non vuol dire intervenire quando il problema si è già creato, ma anticiparlo! Quando un bambino è piccolo bisogna aiutarlo ad evitare le situazioni pericolose: insegnarli a non approcciare mai un cane da solo soprattutto se non lo si conosce ed a farsi sempre accompagnare da un adulto.

Quando il bambino cresce, mostragli come si approccia un cane: mai guardarlo fisso negli occhi, approcciarlo di fianco e non di fronte, non stendere la mano sopra la testa ma dargli modo di annusarci e così tranquillizzarlo, accarezzarlo in maniera delicata senza stringere il pelo nel pugno, non abbracciare mai il cane di slancio (per loro non è un segno di affetto anche se imparano ad accettarlo).

Quando notiamo segnali di stress da parte del cane, non dobbiamo mai provare a forzare una interazione, non dobbiamo mai obbligare il cane ad accettare il contatto o una carezza del bambino perché farà aumentare l’ansia e gli atteggiamenti di evitamento. Nell’ambiente in cui vivono cane e bambini, fare in modo che esista per quest’ultimo sempre una via di fuga, di modo che non sia costretto ad affrontare la minaccia infantile! Ancora meglio predisporre una zona non accessibile al bimbo dove il cane può rifugiarsi e sentirsi al sicuro, come una sorta di santuario della tranquillità canina.

Quando un bambino mangia sarebbe meglio tenere separato il cane affinchè non venga tentato di sottrargli il cibo dalle mani (o dalla bocca!); in questo modo non alimentiamo al cane l’idea che può usare la sua bocca su parti del corpo del bambino. Elemento fondamentale è non allontanare il cane quando gestiamo il bambino sia esso ancora neonato, sia già più cresciuto.

E’ consigliabile fornire al cane una gratificazione, un bocconcino, un gioco e molte attenzioni quando è presente il bimbo e essere meno interattivi quando il bambino non c’è; in questo modo cerchiamo di creare un’associazione tra la presenza del bambino e uno stato d’animo positivo nel cane. Da ultimo è molto utile utilizzare i cancelletti infantili per poter tenere separati cani e bambini nel momento in cui non si è sicuri di poterli costantemente controllati: questo ci darà la possibilità di far muovere e giocare il bimbo e di tenere sereno e sicuro il cane timoroso.

Dr. Alberto Perini
Dr. Alberto Perini
Sono Alberto Perini, medico veterinario da oltre vent'anni, specialista in etologia e benessere animale, fin da piccolo appassionato di animali. Aiuto chi ha problemi con i propri pets a stabilire un equilibrio “nel branco”, così da ritrovare il piacere di vivere insieme, circondati serenamente dell’amore che queste creature non smettono di dimostrarci.