Il gatto e la marcatura: significato e soluzioni

Il gatto e la marcatura: significato e soluzioni

Il gatto e la marcatura.

Uno spruzzo di urina

Il primo motivo per cui una persona che possiede un gatto lo porta dal veterinario per la castrazione è perché marca. Cosa si intende per “marcatura”? La marcatura è una attività che serve al gatto ( ma vale anche per gli altri felini e non) per mettere il proprio odore in punti particolari e riaffermare una proprietà o uno status sociale.

Questo odore viene lasciato con l’urina che viene spruzzata generalmente non per terra ma su una superficie verticale ( più in alto la metto e più darò l’impressione di essere grande) ed è un urina che nel gatto intero ha un odore particolarmente intenso. La sequenza dell’azione di marcatura è specifico: il micio annusa la zona che sembra più congeniale allo scopo, magari stimolato da una marcatura precedente di un altro gatto, ed in stazione quadrupedale, cioè stando sulle quattro zampe, alza la coda, la fa vibrare ed emette uno spruzzo di urina. Come vedremo più avanti esistono anche altri modi con cui il gatto lascia il suo odore.

 

La marcatura: perchè

Così come gli esseri umani costruiscono recinzioni, steccati o muri per individuare il terreno di proprietà e segnalarlo agli altri, così il gatto lascia segnali olfattivi che hanno lo stesso scopo.  L’estensione di un territorio per un gatto è relativo allo stile di vita: un gatto randagio maschio intero può muoversi e lasciare una marcatura in un raggio di decine e a volte centinaia di metri in relazione alla distribuzione di risorse: più queste sono sparse, più il gatto si muoverà e avrà bisogno di far sentire la sua presenza.

Se il gatto vive in appartamento, lo spazio vitale coinvolgerà anche tutto ciò che si sviluppa in altezza: mobili, ripiani, librerie che gli consentono di amplificare le zone dove può vivere. Intuitivamente è comprensibile che più gatti che vivono in un ambiente ristretto relativamente al proprio numero, sentano il bisogno di marcare.

La marcatura generalmente è eseguita dal gatto più confidente, sicuro di se, ma anche i gatti insicuri possono marcare, più spesso in luoghi nascosti e non in verticale. La presenza di un numero relativamente alto di gatti che vivono a stretto contatto in un territorio poco esteso facilmente potrà dare conflitti e fenomeni di aggressività più o meno palesi e, praticamente in modo inevitabile, darà origine a marcature di vario tipo.

 

La marcatura: come?

La sequenza di azioni descritta all’inizio del post non è l’unica, anche se è la principale, perché è possibile che il gatto marchi da posizione accucciata ed emetta non uno spruzzo ma una quantità più consistente di urina. Questo tipo di marcatura può essere difficile da distinguere da quelle relative alla preferenza di substrati o di avversione alla lettiera.

Un primo metodo per differenziarla consiste nell’affrontare il problema come se non fosse una marcatura e quindi aumentare il numero e tipo di cassette e diversificare le lettiere, oltre a cercare di eliminare il substrato che potrebbe stimolare il gatto ad urinare in luoghi indesiderati. Se si tratta di un problema di marcatura, il gatto continuerà a sporcare nonostante questi accorgimenti. Un problema di marcatura deve comunque sempre essere sospettato quando ci imbattiamo in un alto numero di gatti in rapporto allo spazio in cui vivono. La marcatura con urine non è l’unico modo in cui il gatto lascia il suo messaggio olfattivo: egli infatti lascia i suoi odori tramite lo strusciarsi con il muso su oggetti e persone, oppure con le unghie quando graffia i tiragraffi, o peggio, poltrone, divani e altri oggetti di arredamento.

 

La marcatura: soluzioni

Normalmente un gatto che vive da solo in appartamento non ha bisogno di marcare con urina; per lui è sufficiente la marcatura con feromoni che lascia strusciando il musetto ed eventualmente anche i feromoni lasciati dalle zampette quando si tira le unghie.

Se un gatto che vive solo sente la necessità di marcare è perché vede o sente qualche altro gatto che passa nei pressi della sua proprietà: gatti di vicini che escono sul pianerottolo del condominio per farsi una passeggiata oppure gatti liberi di muoversi all’aperto che salgono su balconi o terrazzi di abitazioni con giardino. In questi casi il punto cruciale per inibire la necessità di marcare del proprio gatto è quello di limitare la possibilità di vedersi e sentirsi reciprocamente, tenendo abbassate le imposte durante il tardo pomeriggio, quando i felini sono più attivi ed impedendo ai gatti girovaghi di avvicinarsi alle finestre, oltre che a diffondere feromoni di sintesi nella zona più colpita dalle marcature.

Se invece siamo nella situazioni di più gatti nello stesso spazio, dobbiamo assicurare al gatto che si sente minacciato delle vie di fuga o di isolamento nei momenti critici, riverificare l’ottimizzazione in verticale delle zone che possono essere sfruttate, utilizzare i feromoni di sintesi ambientali e nei casi più gravi separare e dare delle zone esclusive ai gatti stressati dalla situazione.

E’ importante inoltre lavare con detergenti neutri, che non contengano candeggina o ammoniaca, un’ampia zona intorno all’area di marcatura. Se ciò non dovesse bastare esistono farmaci che possono alzare la soglia di stress rendendo più refrattari i gatti alla marcatura, ma questo è bene che venga fatto con l’aiuto di un veterinario esperto in comportamento. E’ triste da dirsi ma in alcuni casi la convivenza serena tra più gatti può diventare impossibile e diventa necessario trovare una nuova sistemazione al gatto che dimostra di non potersi adattare alla situazione.

Dr. Alberto Perini
Dr. Alberto Perini
Sono Alberto Perini, medico veterinario da oltre vent'anni, specialista in etologia e benessere animale, fin da piccolo appassionato di animali. Aiuto chi ha problemi con i propri pets a stabilire un equilibrio “nel branco”, così da ritrovare il piacere di vivere insieme, circondati serenamente dell’amore che queste creature non smettono di dimostrarci.